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I suoi chicchi,
decorticati, si possono cucinare con tutto e possono essere
utilizzati per qualsiasi piatto al posto della pasta e del
riso; mentre la farina è usata per pane, dolci, pasta o
polenta. |
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Il farro inoltre, mantiene anche dopo la cottura l’anima
leggermente dura ed un sapore proprio, inconfondibile e
gustoso.
Durante la macinazione non viene triturato ma spezzato e non
si ha la separazione tra farina e crusca; da questa farina
si ottiene una polenta non liscia come quella che si ottiene
con la farina di granoturco.
La polenta di farro risulta gradita al palato se riccamente
condita; normalmente la si serve con ragù e pecorino
grattugiato. |
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L’uso del farro nei secondi piatti è limitato; unito a
verdure cotte o crude, sotto forma di insalata, risulta
gustoso. Si può aggiungere alle polpette o usarlo per
sformati e torte salate (meglio se spezzato).
Nei dolci si può usare la farina che può essere aggiunta in
parte o sostituita completamente ad altri cereali, o in
chicchi avendo l’accortezza di consumare i dolci fatti con
questi subito perché il farro, anche dopo la cottura
continua ad assorbire liquidi e non trovandoli tende ad
indurirsi. |